Osservazioni e approfondimenti su "Haakon"

Haakon nasce come fantasy con fondamenta storiche, ma in esso è presente una forte lettura in chiave fantastica e soprattutto “moderna” di quello che potrebbe essere il sunto di un passato giunto ai giorni nostri tramite racconti orali, scritti, e documentati. Le basi accertate descritte si affacciano all’epoca vichinga, in un periodo che oscilla prevalentemente dall’anno 800 d.C. al 1200 d.C., e a quelli che si ritengono siano stati gli usi e costumi delle popolazioni scandinave dei tempi, il loro credo, le loro leggende e superstizioni. Quasi tutte le citazioni, però, sono state volutamente “translitterate” e romanzate, ampliate attraverso l’inserzione di personaggi immaginari inventati di sana pianta. La lettura in chiave moderna dipende dal fatto che questi, compreso Haakon, il protagonista per eccellenza, e tutta la schiera che lo attornia, siano in realtà ragazzi dei nostri tempi, con aspettative e modi di fare odierni, catapultati in una architettura storica le cui fondamenta sostengono grandi battaglie, miti, leggende e magia.     


Le abitudini di vita del quotidiano, per quello che ci è dato conoscere, sono state “addolcite” al fine di creare ambienti e prospettive simili a quelle a cui siamo abituati ad oggi nell'occidente europeo. La famiglia, la casa, i rapporti d’amicizia, l’amore, le aspettative e la crescita personale, fanno parte di un formulario che altera un testo di base storica in un fantasy innovativo. Tolti i canoni principali che ci si aspetterebbe da una lettura sul passato il romanzo è aperto a chiunque ami spaziare con la fantasia.

Altri elementi chiave che contraddistinguono il libro sono l’amore, sì, perché Haakon è prevalentemente una storia d’amore, ed il connubio fra la mitologia e la battaglia eterna tra male e bene. L’amore è interpretato anch’esso sotto diversi aspetti, dal fisico al platonico, dall’omaggiato al rimpianto, ed i protagonisti lo esprimono in un modo a volte antieroico il quale calza con la loro caratterizzazione, non sempre compiendo quindi azioni adatte al classico principe azzurro delle fiabe.

“Haakon” è un testo nel quale bisogna fare particolare attenzione alla linea temporale sulla quale è strutturato perché essa viene spesso stravolta con l’intenzione di non soffermarsi mai su un punto cruciale preciso, roteando quindi fra passato, presente e futuro, in più narrazioni che si intrecceranno nel finale.

 


Al tempo stesso non è un testo da ritenersi conclusivo in quanto lascia profondi quesiti aperti che avranno risposte nel titolo seguente della saga. 

Concludendo…

Ci auguriamo di aver estrapolato quante più possibili aspettative si possano attribuire alla lettura di “Haakon – La saga del drago argenteo”, e di avervi incuriosito ed indirizzato alla lettura.