...Accarezzi il vento nelle tue mani
poi arriva il sogno e ti porta via
Accarezzi il sogno con la tua mente
e lo abbracci dentro il tuo cuore
Sì sì tu lo troverai
nelle luci che si formeran per te
sì sì tu lo troverai
e l'amor brillerà nell'aurora
La notte sai non comprenderà
quell'amore che troverai tu
La luna poi ti benedirà
con i mille color dell'aurora
Sì sì tu lo troverai
nelle luci che si formeran per te
sì sì tu lo troverai
e l'amor brillerà nell'aurora
Quest'aurora che bella è
ha qualcosa di molto magico
quest'aurora è fantasia
è il sogno è la vita è l'amore
"Poesia di Baldini Davide"
Lo scaldo era un poeta presso le corti scandinave durante l'era vichinga, componeva versi utilizzando meccanismi metrici complessi. Gli "scaldi", avevano anche il ruolo di consiglieri di corte ed all'occorrenza guerrieri, a loro in origine spettava il compito di elogiare i propri signori. Nel tempo prendendo piede, i poeti iniziarono a comporre per esternare i propri sentimenti e descrivere la propria vita.
La poesia scaldica era una poesia elitaria e colta, paragonabile alla poesia cortese dei secoli centrali del medioevo. Ad ogni composizione, lo scaldo riceveva un premio chiamato skaldfé (ricompensa dello scaldo) o bragarlaun (dono per una poesia).
I generi scaldici erano principalmente tre:
- Dràpa: una lunga serie di strofe (solitamente dròttkvaett) intervallate da ritornelli (stefar)
- Flokkr, Vìsur o Draeplingr, una serie di strofe corte senza ritornello
- Lausavìsa, una strofa singola spesso nata come improvvisazione
Scaldi Wikipedia link per apprendere qualche informazione extra.